Treviso

E’ così definita Treviso per la presenza di numerosi corsi d’acqua che si insinuano tra le case creando scorci splendidi per l’atmosfera diversa in ogni ora della giornata.

Dal Sile ai Buranelli, da Cagnan al Roggia, i fiumi hanno modellato l’architettura della città. Si possono, lungo le sue rive, ammirare ruote di mulini o mulini trasformati in case affascinanti, segno di una funzione “agricola” che Treviso aveva sotto la “Serenissima”.

I BURANELLI

Uno degli angoli più caratteristici della città con le sue case e palazzi sul fiume. Qui venivano le donne a lavare i panni fino al 1900, come testimoniano le foto d’epoca. Oggi è bello passeggiare lungo le rive, sotto i portici e godere dell’atmosfera particolare che emana.

LA PESCHERIA

L’isola della Pescheria sorge in mezzo al fiume Cagnan, nel centro storico. E’ collegata alla terraferma da due ponti. Sin dal Medioevo era un centro commerciale. Ancora oggi, sotto le fronde di ippocastani, si svolge il tradiozionale mercato del pesce.

E’ presente una ruota di mulino, una delle tante che hanno sfruttato fino a tempi recenti la corrente dei fiumi della città.

L’aspetto odierno è dovuto all’architetto Follina.

LA FONTANA DELLE TETTE

La statua, in pietra d’Istria, è uno dei simboli di Treviso, della “Marca gioiosa et amorosa”. Venne realizzata nel 1559 ed ogni anno, all’ingresso del nuovo Podestà in città, per tre giorni consecutivi, offriva al popolo vino rosso da una tetta e vino bianco dall’altra: ciò fino alla caduta della “Serenissima”. Oggi offre al turista acqua fresca.

PONTE DANTE

Deve il suo nome ad alcuni versi della “Divina Commedia”. Dante Alighieri, che soggiornò a Treviso, nel IX canto del Paradiso, verso 49, parla di un luogo “dove Sile a Cagnan s’accompagna” . Il ponte sorge infatti, alla confluenza del Cagnan nel Sile, in uno dei punti più belli e caratteristici della città.

“URBS PICTA”

Treviso è detta così per la presenza di numerosi palazzi e case affrescate, secondo un gusto diffuso nel Medioevo e nel Rinascimento. Nonostante le distruzioni della seconda guerra mondiale, ancora oggi, passeggiando ed alzando gli occhi, si possono ammirare, sparsi per le vie della città, affreschi particolari che abbellivano le case di nobili e ricchi mercanti.

IL PALAZZO BOMBEN

Sede della “Fondazione Benetton” (istituzione culturale della famosa azienda trevigiana) ospita periodicamente convegni e mostre artistico-culturali.

COLLEZIONE SALCE

Comprende oltre 25.000 manifesti pubblicitari, dalla fine dell’800 agli anni ’50 del secolo scorso. E’ una delle più importanti collezioni italiane ed europee del genere. E’ la storia della nascita e dello sviluppo della grafica pubblicitaria, con opere di artisti italiani e stranieri quali: Dudovich, Hohenstein, Cambelotti, Codognato, Mauzan e Cappiello.

LA PRIMA RAPPRESENTAZIONE DI OCCHIALI NELLA STORIA DELL’ARTE

Nella Sala del Capitolo dei Domenicani, presso il seminario vescovile accanto alla chiesa di San Nicolò , il pittore Tommaso da Modena eseguì nel 1352 gli affreschi raffiguranti Domenicani illustri. Tra tutti il cardinale Ugo di Provenza, con tanto di “occhiali”.

Altre opere di Tommaso da Modena possono essere visitate nelle altre chiese della città; da non perdere il ciclo “Storie di S. Orsola” nella chiesa di S. Caterina.

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